Milano, 22 settembre –  Primo giorno d’autunno, e per molto – per circa sei milioni di italiani – iniziano a calare le energie e sentono le energie diminuire e con esse anche il buonumore. Ansia, irritabilità, sonno difficile, stanchezza, mal di testa, riduzione del desiderio sessuale, aumento della fame di carboidrati”, possono diventare le scomode compagne di ogni giorno.

Sartori Comunicazione & PR è impegnata in una campagna di informazione sull’importanza del prendersi cura del proprio umore e il primo passo è scoprire come funziona il cervello e cosa regola il tono dell’umore.

Le neuroscienze dimostrano che il calo del numero di ore di luce è uno dei principali responsabili del calo dell’umore. Il buon funzionamento dei neurotrasmettitori dell’umore – ovvero i “veicoli” dell’atteggiamento positivo al cervello – dipende, infatti, anche dalla quantità di luce. “Il cervello umano è una centrale biologica straordinaria con una sua ritmicità di funzionamento. Tutti siamo influenzati da vari ritmi: giornaliero, settimanale, stagionale, vitale ed è del tutto normale essere un po’ più pigri con la diminuzione delle ore di luce. Anche nell’antichità tale fenomeno era conosciuto dai medici, a partire da Ippocrate” dice la Dr.ssa Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta. “Oggi sappiamo che dentro di noi ci sono dei neuroni-orologio, che hanno la funzione di mantenere regolari i ritmi e i livelli di attivazione comportamentale”.

L’ipotalamo, sede di questo orologio interno, è fortemente influenzato dalla luce brillante: per questo in estate le persone sono generalmente più di buonumore. Quando le ore di luce diminuiscono, e la luce si fa più grigia, si sente il desiderio di mangiare e riposare – che corrisponde al letargo nella vita animale – ma questo va in contrasto con le richieste sociali, che in inverno sono più pressanti: scuola, lavoro, impegni pomeridiani aumentano e portano ad un senso di sopraffazione.

Per attraversare i mesi autunnali senza cadere nel caratteristico “umore nero” è importante seguire alcuni accorgimenti. “La prima cosa utile è tentare di riprodurre in casa i ritmi luminosi dell’estate, attraverso lampade specifiche da accendere nelle ore del mattino, senza dimenticare di attenuare l’esposizione alle luci intense dopo le 20:00” osserva la Dr.ssa Toro. “Sarebbe bene evitare di andare a dormire con il cellulare, perché non è il momento idoneo di stimolare il nervo ottico, inducendo tensioni e insonnia”.

E’ importante anche attivare delle strategie di pensiero positivo, basate sull’accettazione e l’esplorazione degli stati d’animo malinconici, che potrebbero rivelarsi meno sgradevoli di quanto si immagini. “Un momento di pensosità, o di nostalgia, stanno alla base di molte produzioni creative: perché, allora, non scegliere di fare qualche fotografia alle foglie d’autunno, o passare qualche ora in casa facendo bricolage, dipingendo, o scrivendo le nostre riflessioni più intime?” consiglia la Dr.ssa Toro. La condivisione di questo stato d’animo con le persone care, ritrovando il piacere delle attività da fare a casa in compagnia, è un’ottima attitudine. “La mindfulness, un tipo di meditazione orientata ad accrescere la consapevolezza di sè, aiuta poi a “lasciar andare” e non essere ossessionati dalla produttività, aprendo la strada a tutte le attività “finalistiche”, fatte con l’intenzione di vivere un’esperienza, più che di effettuare una prestazione” aggiunge la Dr.ssa Toro.

Da un punto di vista fisico e biologico, due grandi alleati per sostenere l’umore sono l’attività fisica regolare e soprattutto l’alimentazione.

La Dr.ssa Cecilia Verga Falzacappa, biologa nutrizionista, osserva: “Bisogna fare attenzione nell’evitare, o ridurre al minimo, gli zuccheri raffinati, che se assunti in eccesso potrebbero favorire l’insorgere di momenti in cui abbiamo poca energia e siamo meno reattivi, e ridurre anche caffeina e alcool, che potrebbero favorire l’ansia e disturbare il ritmo sonno veglia”.

Per una buona gestione dei disturbi dell’umore stagionali “E’ bene quindi scegliere un’alimentazione ricca in frutta e verdura, pesce, proteine (sia animali che vegetali), frutta secca oleosa, cereali integrali. Anche la cioccolata, purchè sia fondente, con un’alta percentuale di cacao (almeno il 70%) e assunta in quantità moderate, rimane un validissimo aiuto grazie alla sua ricchezza in polifenoli e feniletilamina, una sostanza simile alla serotonina” consiglia la Dr.ssa Verga Falzacappa.