Il linguaggio non solo descrive la realtà ma la costruisce: parole, sguardi, gesti possono modificare la neurobiologia rendendo le persone più resilienti o più fragili di fronte alle le avversità della vita. Lo mostrano chiaramente le neuroscienze, grazie ai moderni strumenti di diagnostica.
Per aprire un dibattito su questi temi e promuovere la conoscenza dell’impatto delle parole sul trauma psicologico, la seconda edizione del Convegno NOI SIAMO UNO, che si svolgerà il 15 ottobre, si focalizza su come la comunicazione entri, letteralmente, nel corpo.
Grazie al contributo di autorevoli relatori a livello nazionale e internazionale, il pubblico – in presenza a Varese o collegato in streaming – potrà scoprire come stress e trauma entrino nel corpo modificando tutti i processi e in particolare intaccando quelli fondamentali, come il ritmo sonno-veglia, l’alimentazione, la memoria, la concentrazione e l’espressione delle emozioni, erodendo e condizionando le relazioni interpersonali.
“Negli ultimi anni è stato dimostrato che molti disturbi fisici e psicologici sono correlati in modo significativo ad esperienze di stress o di trauma che, spesso, non vengono riconosciute” commenta la Dott.ssa Marta Zighetti, psicologa e psicoterapeuta e direttore scientifico del Convegno NOI SIAMO UNO, promosso dall’Associazione Essere Esseri Umani. “Questo porta a sottovalutare l’impatto che l’esperienza traumatica può avere sull’essere umano e sulle sue relazioni. Il mancato riconoscimento del trauma può condurre anche a diagnosi non completamente corrette che, quindi, non favoriscono la reale cura e rimozione del problema alla radice del malessere”.
Proprio sull’importanza delle parole, potenti come farmaci, si focalizzeranno alcune delle relazioni così come sulla rilevanza del corpo nel percorso di cura psicologica integrata con attività corporee.
Maggiori informazioni e iscrizione (gratuita) al sito: http://terapiaintegrata2022.webinarmore.it